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Premessa

  • Pietra, cristallo, gemma sono sinonimi.

  • Senza cura e rispetto, non v’è alcun risultato apprezzabile nell’utilizzo dei cristalli: è bene accertarsi che anche la minerazione dei cristalli sia etica e sostenibile.

  • Chi ha fretta, non può interagire con i cristalli, i quali necessitano di tempo per sintonizzarsi sulle frequenze energetiche dell’utilizzatore: occorre portarli con sé al polso, al collo, sulle dita, in tasca, in borsa o collocarli presso l’abitazione o il luogo di lavoro.

photo of lava flowing on land

Chiamato anche magmatico, contiene rocce cristallizzate dal magma, le quali a loro volta si suddividono in vulcaniche (si solidificano nei pressi della superficie) e plutoniche (si solidificano più in profondità).

Nell’ambiente primario o magmatico nascono le pietre più indicate per promuovere il processo di apprendimento, lo sviluppo delle qualità personali.

Fra queste, le principali sono: Amazzonite, Ametista, Corniola, Labradorite, Pietra di Luna, Ossidiana Nera, Quarzo Rosa, Tormalina Nera.

Ambiente Primario

Ambiente Secondario

Chiamato anche sedimentario, raccoglie accumuli di sostanze chimiche, polveri, frammenti e ceneri per formare delle rocce.

Le pietre secondarie o sedimentarie si formano sulla superficie della terra o in fondo all’oceano e sono ottime per prendere consapevolezza del proprio modo di essere attuale, influenzato da convenzioni sociali, consentendo di superarle per vedere la vita da altre angolazioni.

Fra queste, le principali sono: Ambra, Diaspro Rosso, Ematite, Howlite, Malachite, Occhio di Tigre, Rodonite.

Chiamato anche metamorfico, altera le caratteristiche di una roccia tramite variazioni di temperatura o di pressione.

Si distinguono quattro tipi di pietre metamorfiche, formatesi rispettivamente: al calore del magma; dall’esposizione ad alte temperature; in seguito ad un impatto; in seguito a una deformazione meccanica.

Fra queste, le principali sono: Avventurina Verde, Cianite, Granato, Lapislazzuli.

Ambiente Terziario

Cristallogenesi

La cristallogenesi è il processo - lungo migliaia di anni - tramite il quale si formano i cristalli, intendendo per cristalli tutti i minerali di origine vegetale, animale e rocciosa, formatisi in differenti condizioni ambientali.

In generale, la cristallogenesi avviene tramite: raffreddamento di magma (cristalli di ambiente primario), evaporazione (cristalli di ambiente secondario) o sostituzione (cristalli di ambiente terziario).

Reticolo (o Sistema o Struttura) Cristallino

Osservando i cristalli al microscopio, essi appaiono composti da atomi e molecole disposti in modi specifici, a formare il reticolo cristallino.

In altre parole, il sistema cristallino è una modalità di classificazione dei cristalli in base alla loro forma e simmetria.

La geometria sacra, che studia forme e modelli ricorrenti in natura attribuendo loro significato spirituale e cosmico, ha constatato che la struttura cristallina è un perfetto esempio di armonia e proporzione, poiché assume forme come la spirale aurea e il cubo di metatron.

Il fondatore della cristalloterapia moderna, Michael Gienger (1964 – 2014), nel libro “L’arte di curare con le pietre”, formula la teoria secondo cui ogni sistema cristallino è affine a determinati aspetti della personalità.

Si distinguono sette sistemi cristallini principali:

TRICLINO: Forme irregolari, nessun angolo retto.

Affinità con chi è molto pragmatico, affronta i problemi appena si presentano ed ama la routine.

MONOCLINO: Due angoli retti, uno no.

Affinità con chi ama vivere nel qui e ora, rifuggendo i progetti a lungo termine.

ROMBICO (o ORTOROMBICO): Tre angoli retti, ma lati di lunghezze diverse.

Affinità con chi tende a reprimere i sentimenti, ed è in balìa dei suoi umori e delle sue emozioni.

TRIGONALE (o ROMBOEDRICO): Tre lati uguali con angoli di 120°.

Affinità con chi non sa stare con i piedi per terra, è sentimentale e fatalista.

TETRAGONALE: Due lati uguali e un terzo diverso, tutti angoli retti.

Affinità con chi non si lascia mai conoscere del tutto, ha bisogno di stimoli continui e rifugge la routine.

ESAGONALE: Tre lati uguali con angoli di 120°, più un lato perpendicolare.

Affinità con chi va dritto al punto e lotta con passione per ciò che desidera.

CUBICO: Tre lati uguali e tutti angoli retti.

Affinità con chi ama il controllo e l’ordine, è preciso e rispettoso delle regole.

Oltre ai suddetti, si suole aggiungere quello AMORFO, che raggruppa pietre le quali non hanno mai sviluppato una loro vera e propria struttura cristallina: esse hanno affinità con persone creative e spontanee.

Cristalloterapia

Antica quanto l’uomo, la cristalloterapia è una tecnica di medicina alternativa che si basa sull’utilizzo di cristalli per migliorare il benessere psicofisico.

La disciplina si fonda sulla constatazione che i cristalli, manifestandosi in forma di materia, sono in realtà energia che vibra ad una certa frequenza, stabile e ordinata: il loro campo energetico interagisce col campo di chi li indossa, influenzandone la sfera fisica, mentale, emozionale e spirituale.

La cristalloterapia ha per obiettivo il riequilibrio energetico complessivo della persona: l’energia dei cristalli influenza i chakra (centri energetici) umani, lavorando per riequilibrare disarmonie – dunque disagi e malesseri – su vari livelli (fisico, mentale, emozionale e spirituale).

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gray stones

Cristalli e Chakra

Nelle discipline yoga, i chakra (in sanscrito, “ruota”, “disco”) sono centri energetici a forma di vortice situati nel corpo umano, aventi il compito di raccogliere, metabolizzare e rilasciare il prana (in sanscrito, l’energia vitale).

Nel complesso, i chakra sono 74; fra questi, 7 sono i principali, distribuiti lungo la colonna vertebrale, dalla base della stessa, fino alla sommità del capo.

Ogni chakra è associato a specifiche funzioni fisiche, emozionali e spirituali ed è in rete con gli altri tramite canali energetici detti nadi (in sanscrito, “tubo”, “canale”, “vena”).

Dal basso a salire verso l’alto, si trova:

Muladhara (Chakra della Radice o 1° Chakra).

Situato alla base della colonna vertebrale, è associato alla sicurezza e alla sopravvivenza.

È associato al colore ROSSO, all’elemento TERRA ed a varie pietre, fra cui il Diaspro Rosso, l’Ossidiana Nera e la Tormalina Nera.

Svadhisthana (Chakra Sacrale o 2° Chakra).

Situato appena sotto l’ombelico, è legato alla creatività e alle emozioni.

È associato al colore ARANCIONE, all’elemento ACQUA ed a varie pietre, fra cui la Corniola.

Manipura (Chakra del Plesso Solare o 3° Chakra).

Situato nella zona dello stomaco, è collegato alla forza di volontà e all’autostima.

È associato al colore GIALLO, all’elemento FUOCO ed a varie pietre, fra cui l’Ambra e l’Occhio di Tigre.

Anahata (Chakra del Cuore o 4° Chakra).

Situato al centro del petto, è associato all’amore e alla compassione.

È associato al colore VERDE, all’elemento ARIA ed a varie pietre, fra cui l’Avventurina Verde, la Rodonite e il Quarzo Rosa.

Vishuddha (Chakra della Gola o 5° Chakra).

Situato nella gola, è legato alla comunicazione e all’espressione personale.

È associato al colore BLU, all’elemento ETERE (o SPAZIO) ed a varie pietre, fra cui l’Amazzonite e il Lapislazzuli.

Ajna (Chakra del Terzo Occhio o 6° Chakra).

Situato tra le sopracciglia, è collegato all’intuizione e alla saggezza.

È associato al colore INDACO, all’elemento LUCE ed a varie pietre, fra cui l’Ametista, la Labradorite.

Sahasrara (Chakra della Corona o 7° Chakra).

Situato sulla sommità della testa, è associato alla spiritualità e alla connessione con l’universo.

È associato al colore VIOLA (o BIANCO), all’elemento PENSIERO (o COSCIENZA) ed a varie pietre, fra cui l’Howlite e la Pietra di Luna.

purple and pink plasma ball

Perché funzionano

Ogni materia tangibile percepita dall’uomo può considerarsi, secondo l’intuizione di Max Planck (premio Nobel per la Fisica nel 1918 e fondatore della Meccanica Quantistica), pura energia vibrante.

Planck stesso ha affermato che “la materia come tale non esiste”, suggerendo che tutto è costituito da vibrazioni energetiche, poi denominate stringhe.

L’energia di ogni corpo vibra ed interagisce con quanto lo circonda, con intensità direttamente proporzionale alla prossimità nello spazio.

Nel momento in cui un sistema viene sollecitato da frequenze simili, sufficientemente vicine alle proprie, avviene il fenomeno della risonanza.

I cristalli, come ogni altra cosa, “risuonano”, con le parti del corpo umano cui sono più vicini, in un continuo scambio vibrazionale ed energetico.

A livello biochimico, tale scambio ha ovviamente conseguenze più lente e lievi di quelle innescate dai farmaci tradizionali, i quali, pur conseguendo ottimi risultati in tempi brevi, curano il sintomo ignorando la causa (le disarmonie energetiche), e non prevedono la partecipazione attiva del paziente al riequilibrio.

Utilizzo e Cura

Quando si usa un cristallo, occorre prestare attenzione a:

  • PULIZIA.

  • PURIFICAZIONE.

  • RICARICA.

  • ATTIVAZIONE o PROGRAMMAZIONE.

  • CONSERVAZIONE.

  • SMALTIMENTO.

PULIZIA

La pulizia è un processo puramente "fisico", teso a togliere eventuale polvere o macchie superficiali dal cristallo.

La pulizia va fatta con un panno in cotone morbido, e, se si è assolutamente certi che quel determinato cristallo la tollera, sotto l'acqua corrente fredda, evitando assolutamente saponi e detergenti.

PURIFICAZIONE

Quando si riceve in regalo o si acquista un cristallo, esso ha alle spalle una propria storia, generalmente molto antica, legata all’ambiente di formazione, oltre ad esser sicuramente passato dalle mani di altre persone: è carico di energie acquisite che gli sono estranee, e di cui conserva memoria.

Tramite la purificazione, vero e proprio processo energetico, il cristallo viene “resettato”, facendo sì che esso si liberi da ogni energia che gli sia estranea.

A seconda del cristallo, la purificazione può essere effettuata con metodi diversi: acqua, sale indiretto, argilla bianca, argilla verde ventilata, terra, ecc.

Fra gli altri, due metodi sono ritenuti universalmente validi: avvolgere il cristallo con del fumo (fumigazione) di Palo Santo o avvicinarlo al suono di una campana tibetana.

La purificazione va effettuata - oltre che quando si viene in possesso della pietra - ogni qual volta “si avverte” il cristallo scarico, e comunque con una certa frequenza.

RICARICA (o RIGENERAZIONE)

Il processo di ricarica non è uguale per tutti i cristalli, e ogni pietra predilige il proprio.

I più comuni metodi di ricarica dei cristalli sono:

  • ACQUA. Risciacquare la pietra sotto acqua corrente fredda per alcuni minuti, evitando di usare saponi e detergenti.

  • ARGILLA BIANCA o ARGILLA VERDE VENTILATA (reperibile in erboristeria). Versare l’argilla in un recipiente asciutto di vetro, adagiandovi sopra la pietra (posta su un fazzoletto di carta piegato a due o in un sacchetto di cotone) e lasciandola riposare; dopo un paio di ore, la pietra va girata (poiché l’argilla tende a purificare solo il lato a contatto con essa) e ripetuto il procedimento.

  • L’argilla utilizzata per la purificazione va quindi ringraziata e gettata nella terra, evitando di versarla nei sanitari o nei rifiuti.

  • LUCE LUNARE. Nottetempo, esporre la pietra ai raggi diretti della luna crescente o piena.

  • LUCE SOLARE. Avvolgere la pietra in un sacchetto di tessuto bianco naturale ed esporla al sole, evitando le ore più calde.

  • TERRA. Una volta inserita in un sacchetto di cotone (o in un fazzoletto di carta piegato a due), adagiare (evitando di sotterrarla) la pietra su un terreno asciutto, in un vaso o in un giardino in cui siano presenti piante in buona salute (piante in cattiva salute risentirebbero ulteriormente della negatività rilasciata dalla pietra) ed attendere circa cinque ore affinché sia completamente rigenerata.

Accanto ai suddetti, ricordiamo anche: drusa di Ametista, punte di Quarzo Ialino, simboli di geometria sacra, Fiori di Bach, reiki, olii essenziali.

ATTIVAZIONE (o PROGRAMMAZIONE)

Attivare o programmare il cristallo significa in qualche modo “risvegliarlo”, allineando poi le energie del cristallo a quelle dell'utilizzatore.

Tale procedimento va effettuato per i cristalli di cui si è appena giunti in possesso, con cui non si opera da molto tempo, o per dare alla pietra intenti differenti da quelli indicatile in passato.

Per l’attivazione, esistono varie pratiche: la prima consiste nel tenere la pietra chiusa nel pugno della mano dominante per qualche minuto; la seconda, che la mano dominante si chiuda “a conchiglia” sul palmo dell'altra aperta e contenente il cristallo.

Entrambe le tecniche di attivazione menzionate prevedono che si visualizzi – a mente sgombra – l’energia del 6° Chakra (Chakra del Terzo Occhio o Ajna) andare, in forma di fascio di luce bianchissimo, al cristallo, e, come scritte su di una lavagna all'interno del cristallo, tre problematiche per la cui risoluzione si sta programmando la pietra.

Si può anche dichiarare a voce alta il proprio intento, badando a non pronunciare negazioni (l’inconscio non le recepisce, considerandole dunque affermazioni).

CONSERVAZIONE

I cristalli possono essere conservati in contenitori di legno, in appositi portagioie o in sacchetti di tessuto naturale: vanno evitati contenitori metallici o plastici poiché alterano significativamente l’energia delle pietre.

È bene evitare di conservare le pietre per troppo tempo in luoghi eccessivamente bui (cassetti, ripostigli poco accessibili) e, in generale, è meglio tenerli esposti alla luce (purché indiretta).

SMALTIMENTO

Può capitare che un cristallo si rompa, generalmente perché – soprattutto nei casi di cristalli di protezione, tipicamente fornita da cristalli di colore scuro – ha assorbito una gran quantità di energie negative, emanate da chi lo indossa, o inviate dall’esterno; più banalmente, un cristallo può rompersi perché, inavvertitamente, viene fatto cadere a terra.

Nel caso in cui dal cristallo si stacchino solo piccole schegge, è consigliabile sotterrarle amorevolmente in un vaso, in un giardino, in aperta campagna, o lasciarle andare in contesti acquatici naturali (fiumi, laghi, mare), ringraziando per il bene ricevuto ogni scheggia; la restante parte del cristallo va tenuta e utilizzata come al solito.

Se il cristallo è gravemente compromesso, e viene percepito energeticamente “morto” (cioè privo di vibrazioni, prima percettibili) dal possessore, va ugualmente amorevolmente sotterrato in un vaso, in un giardino, in aperta campagna, o lasciato andare in contesti acquatici naturali (fiumi, laghi, mare), sempre ringraziandolo per il bene ricevuto.

Ad ogni modo, nessuna scheggia o pietra va gettata nell’immondizia.